SI PREGA DI REGGERSI AGLI APPOSITI SOSTEGNI

IL VIAGGIO VERSO IL “POPOLO DELLE LIBERTA'” SI ANNUNCIA MENO CONFORTEVOLE DEL PREVISTO

Appena rientrata, in consiglio dei ministri, la crisi con la Lega nord sulle intercettazioni telefoniche e lo smaltimento dei rifiuti, Silvio Berlusconi si ritrova con una crisi in casa, nel suo Popolo delle libertà. Non c’è solo il Carroccio sul lodo Schifani, l’azione di governo. I due cofondatori principali, Forza Italia e Alleanza nazionale, litigano sui tempi, sui modi e sulle formule da utilizzare per farsi partito unico. Sarà che, come confessa un ministro, “siamo tutti impegnati al governo, ci parliamo poco”, sarà che il premier ha fretta e vuole chiudere presto la pratica partito per dare più coesione al governo, fatto sta che le parole pronunciate dal coordinatore azzurro Denis Verdini nel corso di una conferenza stampa a Milano hanno sortito l’ef fetto di una esplosione dentro al neonato progetto berlusconiano. “Entro fine anno saranno sciolti i partiti Fi e An, in primavera faremo la costituente e poi il congresso”, ha detto l’erede di Sandro Bondi alla guida degli azzurri con accanto il vicepresidente, il governatore della Lombardia Roberto Formigoni. Terminato il consiglio dei ministri nel corso del quale il premier aveva invitato gli alleati, in particolare la Lega, “a rispettare quanto abbiamo deciso ed è scritto” richiamando alla “coesione” la sua maggioranza, i ministri si sono ritrovati la dichiarazione del coordinatore di Fi sulle scrivanie. Ignazio La Russa e Andrea Ronchi, lette quelle righe, si sono arrabbiati. “È una vera scorrettezza, non è mica un’annessione e poi a nome di chi parla?”, si sono chiesti. Anche perché il congresso di An, inizialmente convocato per l’autunno, è stato posticipato a febbraio 2009 e certo ora è impossibile cambiare idea. Eppoi Gianfranco Fini, prima di diventare presidente della Camera, era stato chiaro: “Per An decideranno gli iscritti”, quindi il congresso. Prima c’è soltanto una “gestione provvisoria”. Quindi, hanno pensato i due dirigenti aennini, meglio stoppare subito il tentativo di “intrusione” per evitare che si ripeta. “Non si capisce il senso di questa accelerazione. E pensare che”, borbottano a via della Scrofa, “da Fi ci hanno sempre detto che, per questioni di fideiussioni e contabilità loro non potrebbero sciogliersi prima del 2010”. Il primo ad andare all’attacco, via comunicato stampa, è stato il ministro della Difesa: “Spiace che l’ono revole Verdini abbia ritenuto autonomamente di enunciare tempi e percorsi per giungere alla costituente del Partito della Libertà. Spiace doppiamente perchè An, intende proporre non lo scioglimento ma la confluenza reciproca in un nuovo soggetto politico, capace di conservare militanze, storia e tradizione di ciascuno degli aderenti”. Non è solo una diatriba personale, dentro An serpeggia il sospetto che quell’uscita fosse concordata col Cavaliere. Che, giusto una settimana fa, aveva riunito i suoi a Palazzo Grazioli invitandoli a fare presto. Per questa ragione il reggente del partito ha annunciato che “nei prossimi giorni” parlerà di questo “con Berlusconi”. Passa qualche ora e tocca al ministro per le Politiche comunitarie: “Sono meravigliato, sorpreso, dispiaciuto per un’iniziativa di cui non comprendo il senso”, tuona Ronchi. Il Cavaliere, avvertito della polemica intestina alla sua creatura, si è molto irritato con entrambi i contendenti. E, premettendo che si occuperà della pratica presto, ha chiesto a tutti di fare un passo indietro. Così ha fatto Verdini, con una nota, ribadendo che “ciascuna formazione farà il proprio cammino”. Così il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto: “Sarebbe paradossale che, essendo uniti nella politica del governo, si verifichino conflittualità e divisioni nella costruzione del nuovo partito”. Pur ammettendo che “c’è bisogno di un incontro collegiale”. Ci sarà anche l’ex Udc Carlo Giovanardi. Per il momento il caso è chiuso. (Libero)

La Russa s’ infuria ma c’è l’Italia-Romania quindi “quello che dice l’onorevole Verdini passa in secondo piano”. E noi romantici forzisti che facciamo? Non pensiamo (per ora) al PdL e gridiamo FORZA ITALIA!La Russa

Il coordinatore nazionale di FI, Denis Verdini sceglie Milano per spiegare agli azzurri tempi e modi dello scioglimento di Fi e An per confluire insieme nel Popolo delle Libertà. La tabella di marcia è precisa: scioglimento entro la fine dell’anno, a primavera la Costituente del Pdl che, dalle elezioni europee del 2009, unirà i partiti di Fini e Berlusconi in un soggetto politico unico. Ma Verdini ha fatto i conti senza l’oste. Che in questo caso è Ignazio La Russa. Non solo ministro della Difesa, ma anche reggente di An per il periodo di transizione: “Spiace che l’onorevole Verdini – attacca La Russa – abbia ritenuto autonomamente di enunciare tempi e percorsi per giungere alla costituente del nuovo Pdl. Spiace doppiamente perché Alleanza nazionale, come ho avuto più volte modo di dichiarare, intende proporre non lo scioglimento ma la confluenza reciproca in un nuovo soggetto politico, capace di conservare militanze, storia e tradizione di ciascuno degli aderenti”. E aggiunge: “Oggi c’è la partita dell’Italia e quindi quello che dice l’onorevole Verdini passa in secondo piano. Ne riparleremo dopo che avrò discusso la questione con Silvio Berlusconi, come a suo tempo mi è stato dato preciso mandato dal presidente di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini”. Replica ironicamente Verdini: “Il ministro La Russa forse avrebbe fatto meglio a guardare la partita dell’Italia. Se avesse fatto lo sforzo di fare una telefonata al sottoscritto avrebbero capito che sto facendo un viaggio fra i dirigenti e gli eletti di Forza Italia per spiegare proprio la confluenza del nostro partito nel Pdl, così come sarà per An e tutti gli altri partiti che di fatto hanno già aderito al Pdl e trovato posto nelle sue liste elettorali”. (Corriere.it)


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